1. Terrore a Milano: trovata camicia Combipel in Via Montenapoleone. Evacuata l’intera zona.
2. Panico a Venezia: non si trova più l’alta marea.
3. Follia nel centro milanese: liceale dimentica zaino sul tram. Putin lo bombarda e rade al suolo il mezzo. ATM annuncia sciopero di una settimana.
4. Shock a Napoli: giovane in un ristorante dichiara “questa pizza è una bomba!” Svenimenti in tutta la città.
5. Disagi Trenitalia: continui allarmi bomba sulla linea ferroviaria. Treni in orario. Sconvolti i pendolari costretti ad entrare in anticipo in ufficio.
6. Vergogna in un parchetto milanese: giovane donna porta a giocare suo figlio e trova solo altre donne con i loro cani. Il bambino scoppia a piangere. Panico tra i cani e i padroni. La polizia invita la donna e il figlio a tornarsene a casa “per non disperdere le energie delle forze dell’ordine”.
7. Sveglia shock in Italia. Per non diffondere la paura da oggi i “Bomboloni” alla crema si chiameranno “Paciocconi”. Suicidi in Puglia e nel sud d’Italia.
8. Figuraccia del mondo del calcio. Ragazzo giocando al parco con gli amici, dopo aver scoccato un gran tiro, esclama: “che bombaaaa!!”. Partita sospesa. Fuga generale. Vietate tutte le partite al parchetto d’Italia.
9. Orrore nel Salento: anziana signora invita figli e rispettive famiglie per un pranzo domenicale a base di orecchiette, cannelloni, melanzane, polpette, pittule, pasticciotti e gelato. Terrificante la puzza di uovo marcio proveniente dal bagno della signora nel pomeriggio. Maschere antigas distribuite alla cittadinanza nel timore di un attacco chimico.
10. Che spavento sul volo Ryanair Catania – Milano: inspiegabilmente parte e arriva in orario. Nessun applauso all’atterraggio.
Sono passati ormai dieci giorni dai terribili fatti di Parigi e ancora oggi la capitale francese, così come Bruxelles, sembrano territori di guerra.
La paura, chi più chi meno, ci ha colpiti tutti e dunque, in questa settimana, si sono susseguite continue segnalazioni di pericolo anche qui in Italia.
Oggi è lunedì però e siamo rimessi davanti alla nostra quotidianità: evitiamo dunque di farci troppe pippe e facciamo al meglio quel che abbiamo da fare.
Solo questo è il metodo con cui potremo difendere e lottare per quei valori e per quella libertà che la tradizione Cristiana ha permesso a noi Europei di avere oggi.